La chat

Maria stava attraversando il parco cittadino, osservando le bellissime aiuole fiorite che punteggiavano di colore i prati. Era una bella giornata di primavera, il sole già caldo, il lago pieno di barche a vela, di cigni e papere che vagavano placide sulle acque calme.

Maria ripensava agli ultimi mesi, a quando, rimasta sola dopo che i figli avevano lasciato casa per vivere la loro vita, lei si era comprata un computer, e navigando qua e là aveva scoperto il mondo delle chat. Inizialmente era stata un’amica lontana che gliene aveva accennato, dicendole che con quel mezzo loro due avrebbero potuto comunicare anche senza telefonarsi, senza spendere per parlarsi a voce, ma utilizzando la scrittura immediata della chat. A Maria la cosa aveva intrigato e fattosi spiegare bene in cosa consisteva, ci si era buttata. All’inizio comunicava solo con Piera, la sua amica, ma piano piano si era fatta coraggio e aveva iniziato a rispondere anche a qualche altra persona che la contattava. Quasi sempre uomini, ovviamente. Non che la cosa le dispiacesse, tutt’altro. Sola ormai da molti anni, da quando era rimasta vedova causa un brutto male che le aveva portato via il suo Antonio, non disdegnava l’idea di trovare un nuovo amore, o perlomeno un’amicizia affettuosa, come le piaceva dire alle sue amiche…

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