Il Colibrì – Sandro Veronesi

Che dire di Sandro Veronesi? Che è un autore che adoro, e che non smetterei mai di leggere i suoi romanzi. Un autore profondo, che elabora le emozioni più vere di un essere umano, senza pudori e senza paura di scoprire sentimenti scomodi.

Con questo romanzo – ultimo in ordine di tempo – Veronesi ci racconta cosa accade quando un fragile colibrì, cioè Marco Carrera, così soprannominato per la sua piccola statura, deve indossare i panni di un’acquila reale. Alternando continuamente passato e presente, il romanzo ci porta attraverso la vita di quest’uomo, con un corollario di lutti e dolori incredibili. Ai quali il colibrì resiste suo malgrado con tenacia e intelligenza, e con l’aiuto inaspettato – lui che non crede nella psicoanalisi – di un amico psicoterapeuta.
Lo stile di Veronesi è ricco di riferimenti letterari ma anche lieve, garbato, a tratto poetico, e il suo protagonista suscita immediata simpatia, così che ogni pagina del romanzo rimanda a qualcosa di vissuto nella mente del lettore. Impossibile quindi non riconoscersi negli stati d’animo di Marco Carrera, riconoscendo le stesse sue debolezze, gli stessi problematici rapporti famigliari, gli stessi amori irrisolti. Garbato e in punta di piedi anche il finale, in quel desiderio del protagonista di uscire di scena senza troppo rumore, circondato da tutti i suoi affetti, ma sempre da protagonista. Tutt’altro che restando fermo come un colibrì.

 

Il Colibrì, Sandro Veronesi, ed. La nave di Teseo, 2019